Alla scoperta dei grandi vitigni rossi autoctoni del Friuli Venezia Giulia
novembre 12th, 2016
giovedì
giugno 2017
Scritto da Maria Cristina Pugnetti, scritto in Notizie e approfondimenti di Vinidellanima
In Sicilia si stanno piantando barbatelle di Ribolla gialla, questo almeno da indiscrezioni, ma tanto è bastato ad allarmare il settore vitivinicolo friulano di fronte a un possibile scippo di uno dei vitigni simbolo del Friuli Venezia Giulia, soprattutto dopo il caso Tocai del 2007.
Il Ribolla gialla oggi può essere prodotto solo in questa terra fermo e spumantizzato sotto le Doc Friuli Colli Orientali e Collio e, nella sola versione spumante, in tutta la regione,con la Doc Friuli o Friuli Venezia Giulia, di recente introduzione. La politica, seppur stemperando le forse ora eccessive preoccupazioni, sta studiando due possibili soluzioni: aggiungere una menzione tradizionale al nome del vitigno, ad esempio Ribolla gialla friulana o Ribolla gialla del Friuli Venezia Giulia, per una tutela rispetto al resto d’Italia e la realizzazione di una Dop transfrontaliera con Slovenia e Croazia per una protezione a livello internazionale. Un’ipotesi non esclude l’altra ha affermato l’assessore all’agricoltura Cristiano Shaurli, anzi la UE potrebbe vedere di buon occhio una denominazione unica per i tre stati perché espressione di unità europea.
Al vaglio del Ministero c’è anche la modifica dell’Igt, per cui la Ribolla gialla potrebbe essere prodotta come Igt Venezia Giulia e non Igt Delle Venezie. Insomma, a quanto pare nessuno vuole un caso Tocai bis, caso che non solo ha lasciato un segno indelebile, ha insegnato a chi governa che ipotizzare possibili scenari futuri è doveroso a salvaguardia di un patrimonio vitivinicolo che ha in Friuli la sua culla natia.
Tutto ciò può bastare? A mio avviso no! Per la Ribolla gialla, così come per gli altri vini della regione, dovrebbe essere studiato un piano di marketing e comunicazione per la sua promozione. Ma ancor prima, per incrementare la consapevolezza nel consumatore (si chiama awareness) rispetto a questo vino. Le istituzioni lo sanno che esistono strumenti potentissimi ed efficaci, se utilizzati correttamente, come i social network? Se i contenuti sono studiati ad hoc, rispondono a una domanda di informazione, utili per il consumatore, ma anche divertenti e coinvolgenti possono raggiungere un pubblico sempre più ampio!
martedì
settembre 2014
Scritto da Maria Cristina Pugnetti, scritto in Le degustazioni, Vino e cibo a tavola
Folle compite di mangiatori e bevitori a Gusti di Frontiera e un denominatore comune: lo stare assieme in allegria e conoscere le reciproche cucine per trovarvi differenze e similitudini. Poco importa poi se il commensale a fianco parla serbo-croato ucraino ungherese francese o una delle altre lingue che si sono intrecciate nei giorni della manifestazione goriziana. Infondo ci si può capire anche solo con uno sguardo o un gesto. Ovunque c’erano fuochi che ardevano, alari che s’arroventavano alla fiamma, tegami colmi di carni, spiedi che arrostivano lenti. E poi pesci verdure formaggi, dolci deliziosi d’ogni luogo. Birre liquori e magnifici vini, perlopiù del Collio. Tra gli assaggi ve n’è stato uno che ti voglio raccontare. In via Rastello (altro…)
mercoledì
ottobre 2012
Scritto da Maria Cristina Pugnetti, scritto in Vitigni e vini
Ricordo ancor oggi gli assaggi di quello che credevo vino ed invece era poco più di mosto, torbido, spesso tiepido, dolce ma non stucchevole che i miei genitori erano soliti accompagnare alle castagne. (altro…)